Il blog del Rifugio La Cuccia di Imperia è aggiornato con le foto e le descrizioni dei cani presenti in canile. Ogni cane è in regola con le vaccinazioni, ha il microchip ed il proprio libretto sanitario. Il rifugio ha in appoggio un medico veterinario, un comportamentalista ed un educatore.

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mercoledì 10 febbraio 2021

FALSI MITI: Non esistono cani cattivi, ma esistono solo cattivi padroni

 Non esistono cani cattivi, ma esistono solo cattivi padroni

I cattivi padroni sono coloro che letteralmente non hanno la minima idea del cane che hanno scelto e che si sono messi in casa.
La maggior parte delle persone sceglie un cane per il suo aspetto e non perché potrebbe essere il suo ideale compagno di vita. Prioritaria dovrebbe essere la condivisione delle reciproche esigenze e stili di vita. Se siete dei pantofolai e l’unico motivo per cui camminate (meglio dire guidate) qualche km in più è fare la spesa, scegliete un Maltese (per esempio – ovviamente i cani NON si comprano) e non un Golden Retriever, instancabile cane da riporto (per esempio, razze citate per farvi capire – ovviamente i cani ribadisco NON si comprano).

venerdì 29 gennaio 2021

FALSI MITI: Sono andato al canile e non mi hanno voluto dare il cane che volevo

 Sono andato al canile e non mi hanno voluto dare il cane che volevo.

Hai chiesto perché ti è stato detto di no? Quando l’associazione rifiuta l’adozione di un cane (ma anche di un gatto) è perché la famiglia in questione non soddisfa le esigenze del cane che ha richiesto. Spesso le persone si fermano all’aspetto del cane (che è sempre bellissimo) senza comprendere quali possano essere le sue esigenze (che possono essere le più svariate).
Ad esempio, avete visto la foto del bellissimo e celeberrimo Pluto, un cane stupendo con due occhi dolcissimi, giovane, energico, iperattivo. Volete questo cane a tutti i costi. Venite a vederlo in canile e durante la chiacchierata con il volontario di turno vi viene spiegato che si tratta di un cane che ha bisogno di sfogarsi, di fare attività e lunghe passeggiate, ma voi per lavoro siete fuori casa tutto il giorno, uscite al mattino e tornate la sera, perciò avreste davvero poco tempo da dedicare ad un cane con queste particolari esigenze e rischierebbe lui di rimanere a casa da solo per tante ore. Il volontario vi consiglia di non adottare questo cane e di adottarne un altro che possa adattarsi di più al vostro stile di vita. 
Cercate di non offendervi quando venite contraddetti, perché lo facciamo per il bene del cane e non perché ci siete sembrati antipatici. Cercate di non fermarvi all’aspetto del cane, ma di ascoltare la sua storia e comprendere quali siano i suoi bisogni. Il celeberrimo Pluto delle righe sovrastanti avrebbe bisogno di una persona che ha molto tempo da dedicarli e che magari sia un appassionato di passeggiate ed escursioni.

venerdì 15 gennaio 2021

FALSI MITI: Se è un cane del canile sicuramente ha qualche problema o è pericoloso

Se è un cane del canile sicuramente ha qualche problema o è pericoloso 

Oppure semplicemente è un cane è stato abbandonato e basta. I problemi dei cani nascono nella cattiva gestione di essi stessi, nascono dalla mal-educazione propinata da padroni con poca esperienza o che hanno sottovalutato (se non del tutto ignorato) le esigenze del cane.

Vivere insieme ad un cane è un’esperienza meravigliosa, ma l’uomo trova una grande difficoltà nel rendersi conto che anche un cane ha dei bisogni e che noi dovremmo prenderci la responsabilità di soddisfare questi bisogni. Non è infatti solo il cane ad essere “incaricato” di soddisfare i nostri bisogni di affetto e sentirci amati, ma siamo noi per primi a dover garantire a lui/lei tutto ciò di cui ha bisogno. 

Spesso le persone si stufano del cane anziano, perché richiede particolari attenzioni, perché è da curare o semplicemente perché è troppo vecchio e non è più entusiasmante come un cucciolo. Le persone si stufano del cane mal-educato perché ormai fa tutto quello che vuole, viziato, in casa comanda lui e voi non siete più padroni nemmeno del vostro divano. Ingestibile, un giorno potrebbe anche mordervi se vorrete sedervi su quel divano senza il suo permesso.

Le persone si stufano del cane esagitato, che distrugge casa, perché passa troppo tempo da solo e si annoia a morte, perché quello era un cane che “aveva bisogno di fare tante cose” e voi non ne avete il tempo. Le persone si stufano del cucciolo cresciuto troppo o del cucciolo che non ha imparato in pochi giorni a non fare la pipì in casa. Le persone si stufano di portare fuori il cane quando piove, perché, diciamocelo, uscire con borsa, guinzaglio ed ombrello è davvero una menata. Il cinofilo vero infatti esce senza borsa e senza ombrello, ancora grazie se si ricorda la giacca.

E sì, alcuni cani del canile hanno del problemi, causati da noi.


domenica 27 dicembre 2020

Perchè adottare un cane anziano?

 Perchè non li vuole nessuno! 
Non li hanno voluti prima di arrivare in canile e per questo sono stati abbandonati e non li vuole nessuno nemmeno quando sono in canile perché “muoiono troppo presto”.
Abbiamo sempre sostenuto che l’amore non abbia data di scadenza e che non sussista ragione alcuna per cui un anziano debba essere messo da parte di fronte all’adozione di un cane più giovane. Spesso gli anziani del canile hanno già delle patologie, soffrono tantissimo il freddo ed il caldo, sono piegati dai dolori articolari e per quanto li si curi con un occhio di riguardo, il canile non potrà mai essere per loro un luogo accogliente. 
Che gli resti un mese o un anno, qualsiasi cane anziano merita di finire i suoi giorni in una casa. Curato ed amato, sarà in grado di restituire altrettanto amore per ogni giorno che vivrà insieme a voi. Se l’affetto di un cucciolo è esponenziale non avete proprio la minima idea dell’affetto e gratitudine che vi potrà trasmettere un anziano che ha finalmente trovato un po’ di pace e calore. I pisolini di un anziano hanno un che di poetico, ogni passo lento è la conquista di un nuovo giorno, gli occhi languidi e stanchi incorniciati da un muso bianco e stanco appoggiato sulla coscia in attesa di quella carezza a lungo negata nascondono una luce che non si è ancora spenta. Ecco in quel momento, in quella luce, saprete di aver salvato il mondo, il mondo di un cane.


giovedì 10 dicembre 2020

FALSI MITI: Pratiche di adozione lunghissime

Pratiche di adozione lunghissime
 
Sì e no. In genere, portare a casa un cane del canile non è sempre immediato, chiediamo spesso infatti all’adottante di venire qualche volta a conoscere il cane prima di portarlo a casa, affinché ci sia una progressiva conoscenza e confidenza tra la famiglia ed il cane. In linea di massima dunque è sufficiente spendere qualche ora in diverse giornate per conoscere e farsi conoscere da un cane del canile, prima di procedere alla prova a casa. L’adottante è pur sempre un estraneo per il cane che viene scelto ed anche lui/lei ha bisogno di un pochino di tempo prima di fidarsi, alcuni di più alcuni di meno, perché non è sempre amore a prima vista, ma amore in punta di piedi... Si tratta infatti a volte di cani provenienti da situazioni non belle e che possono essere paurosi e diffidenti a causa delle loro precedenti esperienze vissute. Essi richiedono quindi un po’ di tempo e pazienza in più da parte nostra, mentre altri non hanno paura di niente e si abbandonano immediatamente a feste e coccole. 
Un discorso a parte si prospetta per quanto riguarda i cani con problemi comportamentali, i quali richiedono diverse settimane di affiancamento prima di procedere all’affidamento vero e proprio, perché “non sono cani per tutti” ma sono cani che hanno bisogno di essere adottati da persone “un po’ più esperte” e che sappiano comprendere e gestire le loro particolari esigenze. Per questi cani infatti consigliamo sempre il supporto di un educatore e di un veterinario comportamentalista. 

giovedì 26 novembre 2020

FALSI MITI: Quanto costa adottare un cane dal canile?

 Assolutamente, niente. 

In Italia non è prevista nessuna spesa per riscattare la vita di un cane del canile. Le associazioni di volontari che operano nei canili vivono di offerte libere. Nessun adottante però sarà a noi meno simpatico se non ha voluto fare una donazione, perché comunque il nostro obiettivo è quello di far uscire questi cani dalla prigione in cui sono costretti. E’ vero anche, purtroppo, che per ogni cane che esce, ne entra un altro al suo posto e che le bocche da sfamare sono sempre molte (canine e feline) perciò si insiste sempre molto su questo fatto, perché il nostro è un lavoro quotidiano senza fine, non remunerato, che procede solo grazie al tempo libero dei volontari.


giovedì 12 novembre 2020

Sterilizzazione

 Per ogni volontario che pronuncia la parola sterilizzazione esiste un “non volontario” che urla “Poverino!”. Che si tratti di cani o gatti, la sterilizzazione DEVE essere compresa ed accettata come un atto d’amore nei confronti del proprio animale. Cani maschi che soffrono per le cagnette in calore, gatti maschi che marcano tutta casa per le gattine in calore… Pianti, ululati e miagolii disperati, capricci e frustrazioni irrisolte. Case devastate, fughe, incidenti stradali e cucciolate indesiderate. Non sterilizzare è anche tutto questo.

Effettivamente, un cane/gatto non sterilizzato è davvero “poverino!”, perché lo obbligherete dover a sopravvivere a tutto questo. E sopravvivrà male. Un cane/gatto sterilizzato non solo sarà liberato da tutto questo “male di vivere”, ma potrà beneficiare del godimento di un migliore stato di salute sia fisico sia mentale, in primis la prevenzione di tutti i tumori collegati agli apparati riproduttivi ed altre patologie infettive di cui potrete discutere con il vostro veterinario, in secundis il contenimento di problemi comportamentali influenzati dagli ormoni, per non parlare del randagismo. Di contro, abbiamo la possibilità che un cane/gatto sterilizzato possa andare incontro ad un eccessivo aumento di peso, pertanto siate lungimiranti: più attività, meno biscotti.



giovedì 29 ottobre 2020

Il lavoro dei volontari

 Fare volontariato al canile non è solo portare a spasso i cani, anzi, potremmo dire che le passeggiate dei cani (purtroppo) sono davvero una piccola parte dell’operato dei volontari. Innanzitutto i cani (e gatti ovviamente) devono vivere nel pulito e ricevere cibo e cure quotidianamente. Alcuni mangiano cibo specifico, per motivi di salute, e ricevono terapie a seconda delle loro patologie. I nostri ospiti sono sottoposti a visite veterinarie periodiche, prelievi del sangue, etc. perciò il lavoro del volontario non si ferma a quello che c’è da fare in canile, ma ci si occupa anche di portare i cani dal veterinario. Inoltre il volontario si occupa anche di seguire il percorso delle adozioni, con colloqui, pre affidi, post affidi e con messaggi, telefonate ed appuntamenti per far sì che sia tutto organizzato nel miglior modo possibile (o per lo meno ci si prova). Quel che pochi sanno è che al canile c’è sempre qualcosa da sistemare, talvolta un faretto, talvolta uno scarico, talvolta un cancello, per questo motivo i volontari abili a fare qualche lavoretto sono sempre i più richiesti. E chi paga? Il canile praticamente vive di donazioni, per questo altrettanti abili volontari si destreggiano nell’organizzazione di eventi per raccolte fondi e raccolte pappe. L’ultimo, volontario in incognito, sei tu che acquisti il calendario, che doni una scatoletta o una coperta e contribuisci nel tuo piccolo a costruire qualcosa di grande insieme a noi che ogni tanto ci sembra di camminare nelle sabbie mobili. 



domenica 28 giugno 2020

Estate, abbandoni e microchip

Per quanto questa possa essere un'estate anomala e molti italiani potrebbero aver deciso di rinunciare alle ferie, i volontari del canile si aspettano comunque un aumento del numero di cani abbandonati per strada, senza microchip, reclamati da nessuno, cani che si dovranno rassegnare a vivere i prossimi mesi (se non anni) in un box.
Le scuse per le quali ancora oggi molti proprietari sono riluttanti a mettere il microchip ai propri cani sono le più varie. Nonostante infatti il microchip sia obbligatorio per legge da quasi 30 anni (Legge n. 281 del 14 agosto 1991) numerosissimi sono ancora i casi di cani accalappiati per strada senza mezzo identificativo. Obbligatorio è il chip, consigliatissima è la medaglietta, eppure spesso nessuno dei due viene applicato in quanto evidentemente il proprietario non vuole essere rintracciato, oppure non vuole spendere per regolarizzare la situazione del suo compagno peloso. Un tradimento a tutti gli effetti, perchè se il cane si dovesse perdere (o se fosse portato a perdere) impossibile sarà rintracciare la famiglia che lo possedeva e conseguentemente impossibile sarà sanzionarla. Ecco, svelato così il segreto per non farsi multare, qual è il risvolto della medaglia? Tantissimi cani costretti a rimanere in canile almeno 60 gg prima di poter essere dati in adozione ad un'altra famiglia.
Mai si dovrebbe abbandonare un cane, per nessun motivo. Portare un cane al canile è (purtroppo) gratuito e chiunque non volesse/potesse più tenere il proprio animale dovrebbe rivolgersi alla struttura anzichè, meschino, abbandonare il peloso per strada in balia di molteplici pericoli. Gratuito ovviamente è anche adottare un pelosino e, benchè il canile viva di donazioni, non è obbligatorio lasciare un'offerta al momento dell'adozione perchè siamo già infinitamente grati di esser riusciti a dare una seconda chance ad un povero sfortunato. Ricordatevi però che ci sono sempre bocche da sfamare... canine e feline.



mercoledì 26 ottobre 2016

L'isolamento sociale del cane

Quando consigliamo l'adozione di un cane a famiglie che hanno casa con giardino, è perchè si tratta di una cane che ha bisogno di fare molta attività con i suoi futuri padroni.
Saremmo molto dispiaciuti se ciò fosse frainteso, perchè un cane non può e non deve vivere solo in giardino, perchè il cane è un animale sociale e pertanto ha bisogno di vivere in branco.

Riportiamo di seguito un interessante articolo tratto da Riviera24.it riguardante l'isolamento sociale del cane, una forma di maltrattamento silenzioso che non lascia ferite.

Link dell'articolo originale: Isolamento sociale del cane Riviera24 scritto dall'educatore cinofilo Luca Suman

Isolamento sociale del cane, una forma di maltrattamento silenziosa


Il cane ha bisogno di sentirsi parte di un gruppo: è uno dei suoi bisogni primari.
Avete mai provato a rimanere soli in un posto lontano da tutto e tutti? Nessun essere vivente nel raggio di chilometri, niente libri, tv, radio ma solo cibo e acqua strettamente necessari per mantenersi in vita? Dopo pochi giorni il silenzio diventa assordante e più il tempo passa più ci si sente smarriti, soli e infelici. Ogni rumore, anche lieve, ci mette in allerta.
Provate ora a prolungare questo periodo per mesi, anni o per tutta la vita e potrete immaginare cosa può provare un cane isolato dal suo gruppo sociale. L’isolamento sociale è una forma di maltrattamento che non lascia segni evidenti sul corpo ma ugualmente molto violenta. Cani isolati in campagna, relegati in giardino o chiusi in balcone, sono cani molto tristi.
Prendiamo per esempio un cane in una casa di campagna. Che cosa gli manca? Il proprietario porta cibo in abbondanza ogni due giorni e l’acqua non manca mai. Ha una tettoia sotto la quale può ripararsi e un terreno immenso dove potersi divertire. Credete che sia un cane felice? Anche se teniamo il cane in un luogo che sappiamo essere “sicuro”, il cane non è della stessa opinione. Non c’è sicurezza a stare da soli e non è una scelta che il cane farebbe mai.
Il cane ha bisogno di sentirsi parte di un gruppo, è uno dei suoi bisogni primari. Privarlo di ciò provoca inevitabilmente degli squilibri a livello psico-fisico causando stati di ansia, depressione e problemi di salute anche gravi.
La cosa ancora più grave è che nella maggior parte dei casi l’isolamento sociale arriva dopo un periodo di tempo vissuto in casa. Il cane sporca, perde il pelo, fa i bisogni in casa, rovina i mobili o le nostre cose, la gestione diventa un disastro e nella migliore delle ipotesi si decide di relegarlo in giardino, ma tutto questo solo perché lui si comporta da cane.
Un giardino, uno spazio esterno, una campagna, sono tutti luoghi fantastici dove trascorrere del tempo insieme al cane ma non devono mai diventare la “casa” del cane.
Un incredibile vantaggio, oltre a tutti gli altri, del tenere il cane in casa è quello del tempo che trascorrerai con lui. E’ vero che la qualità è fondamentale ma la quantità non è da meno. Più tempo trascorrerai con lui e migliore sarà la vostra relazione. Anche senza fare nulla, solo il fatto di stare vicino a te lo farà sentire parte della famiglia, più sicuro. Il cane ha bisogno di condividere con te odori, spazi, emozioni.
Quindi prima di prendere un cane pensiamoci bene, facciamoci un’idea più chiara possibile di cosa ci dobbiamo aspettare per i prossimi anni da questa convivenza. Affidiamoci a un buon educatore cinofilo che ha anche il compito e le competenze per indicarci, non solo che tipo di cane prendere in base al nostro stile di vita, ma anche di informarci dettagliatamente su quale sia l’impegno che comporta la vita con un cane.